Tra la neve un fiorellino
mette fuori il suo capino.
Bianca e gialla è la corolla
sbuca fuori dalla zolla.
Passa un cervo e dice lieve
''Ben tornato, bucaneve!
Resterò a te vicino
oh mio caro fiorellino.''
Flora Cardenti
In questo periodo è ancora inverno e nei boschi assopiti, immersi nel biancore che ancora ricopre la terra addormentata, il piccolo bucaneve spunta fra la neve
bianchissima, fra i fili d’erba ricamati di brina, annunciando il
risveglio di tutta la natura.
Si
chiama bucaneve proprio perché buca il terreno nevoso per emergere e
schiudersi, è conosciuto anche con altri nomi : fior
di neve, lacrima
bianca, goccia
di neve ,campanella
del lupo e stella
del mattino
I
suoi molti nomi raccontano tutti della sua delicatezza, del suo
candore, della sua bellezza semplice e discreta, della sua purezza quasi intoccabile.
Il bucaneve è ritenuto simbolo di speranza e di consolazione, di passaggio dal dolore a un nuovo inizio per via del suo sbocciare quando il clima è ancora freddo, spingendo le foglie attraverso il suolo ghiacciato dalla neve diffondendo poi un dolce profumo simile a quello del miele appena la temperatura si scalda.
Ci sono alcune antiche leggende che narrano l'origine del
bucaneve....
Una racconta che sia diventato simbolo di speranza nel momento
in cui sbocciò davanti ad Adamo ed Eva per confortarli quando furono
cacciati dal giardino dell'Eden.
Nella leggenda cristiana, dopo la
cacciata, Adamo ed Eva si ritrovarono in una buia terra inospitale,
fredda e innevata per via dell’inverno, ma un Angelo li consolò
promettendo che pure lì sarebbe arrivata la primavera e, come
segnale, soffiò su alcuni fiocchi di neve che stava scendendo e che,
una volta giunti al suolo, si trasformarono in bucaneve.
Così, con i
bucaneve che sbocciarono su uno stelo esile verde brillante nella
settimana invernale più tetra, nacque la speranza di
tempi migliori.
E’
leggenda anche il racconto tedesco su Dio che, completando la
Creazione della Terra, chiese alla neve di scendere sui fiori per
colorarsi un po’, ma tutti i fiori rifiutarono, eccetto il bucaneve.
Così, da allora, per ricompensare il bucaneve, la neve lo lascia
fiorire ogni anno prima che inizi lo spettacolo primaverile
Oltre le leggende ci sono anche delle favole sul bucaneve, da leggere ai nostri figli e nipoti......
La favola del bucaneve
di Lidia Menorello
C'era una volta tanti
e tanti anni fa, al ritorno dall'ennesimo viaggio sulla terra, il
giovane principe Bucaneve udì una fanciulla cantare e, di quel
canto, si innamorò perdutamente.
Arrivato
nel Paese dell'Inverno, chiese a re Gelo, suo padre, il permesso di
sposarla ma questi, brontolando cupi presagi, rispose che il loro
amore non aveva speranza perché la fanciulla era la principessa
Primavera e abitava la regione dei venti e dei fiori mentre lui,
Bucaneve, era il principe delle nebbie e del gelo...
“Scordati,
figlio mio, questa pazzia!” tuonò
cupamente re Gelo.
Passò,
così, un altro inverno lungo e silenzioso, ma il cuore di Bucaneve,
abitato dalle brume del mattino, non riusciva proprio a dimenticarla così, alle prime avvisaglie della nuova stagione, il giovane
principe decise di attardare un po' il suo ritorno.
Lungo
il sentiero ancora impreziosito da luminosi cristalli di ghiaccio,
attese l'arrivo di Primavera... e lei arrivò, leggera, accompagnata
da un canto gioioso.
Bucaneve,
nascosto tra i cespugli, riconobbe l’Amore.
Il
capo inghirlandato da piccoli fiori, la sottile veste di aliti di
vento, i ridenti occhi di azzurro marzolino... la bella principessa
incantò per sempre il giovane principe.
Da
lontano, il richiamo di re Gelo giunse cupo, come brontolio di tuono,
per ricordargli che doveva affrettarsi a rientrare nel Paese
dell'Inverno... ma Bucaneve non lo ascoltò e continuò a perdersi
negli occhi di Primavera che, a piccoli passi, si avvicinava
danzando.
Giunta
accanto al cespuglio, un brivido increspò le braccia nude.
Poi,
incerta, guardò intorno e... finalmente lo vide.
Avvolto
nel mantello di candida neve, la corona scintillante di brina, fiera
sul capo, la spada di ghiaccio, splendete al fianco e due
meravigliosi occhi cerulei e inquieti come la tormenta... il giovane
rapì per sempre il cuore della principessa.
Intorno,
come richiamato da un evento magico e misterioso, tutto tacque e il
mondo si incantò negli occhi dei due innamorati.
Per
non ferire a morte il Signore dell'Inverno, il sole nascose i suoi
raggi dietro le nuvole e il gelido vento, che seguiva sempre
Bucaneve, per non assiderare Primavera, andò a fare mulinelli più
lontano.
Allora
il principe avvolse nel soffice mantello la fanciulla e si tennero
stretti a lungo, giurandosi eterno amore.
Quando
il sole fece nuovamente capolino tra le nuvole, Bucaneve baciò
Primavera
"Non
temere"
le disse
"perché
alla fine di ogni inverno tarderò di un giorno il mio ritorno nel
Paese del Gelo e quando arriverai io sarò qui ad aspettarti".
Poi, rapito per sempre dal vento di tormenta che lo nascose, svanì
tra le nebbie...
E
lei, rimasta sola, chinò il capo e pianse.
Ma quando una lacrima
toccò il terreno, tra le impronte di neve lasciate dall'amato spuntò
un piccolo fiore bianco, dai petali delicati, che Primavera raccolse
e strinse al petto, nuovamente felice...
...
E da allora, ogni fine inverno, nei campi scintillanti di brina e neve sboccia un piccolo fiore, che qualcuno ancora chiama Bucaneve per
ricordare la promessa fatta dal giovane principe dell'Inverno alla
bella principessa Primavera......